I sogni lucidi rappresentano un ambito di ricerca e di studio che ormai da moltissimi anni interessa branche importanti della medicina quali, ad esempio, la psichiatria. Volendo definire questo termine, coniato a cavallo tra il XIX ed il XX secolo dallo psichiatra Frederik Van Eeden, potremmo riassumere che per sogno lucido intendiamo la consapevolezza di essere in un sogno, con tutte le implicazioni che l’essere consci di ciò può avere se ci si esercita in tal senso. Avere un sogno lucido rappresenta quindi la possibilità di non essere, come accade invece nella stragrande maggioranza dei casi, semplici spettatori totalmente passivi di ciò che vediamo raffigurato dalla nostra mente ma essere in grado di prendere parte alla rappresentazione onirica e renderla, di fatto, come si preferisce. Il sognatore lucido, definito nel gergo tecnico onirorauta, può dunque scegliere come muoversi nello spazio onirico, cosa far accadere e quale “finale” dare alla sua storia da sogno. Cerchiamo allora di scoprire tutto quello che c’è da sapere su questo affascinante quanto complesso argomento fornendo una guida per imparare a fare dei veri sogni lucidi.
Sogno lucido: quanti livelli sono possibili?
Quando ci si affaccia per la prima volta al discorso dei sogni lucidi bisogna assolutamente comprendere che si tratta di un ambito molto delicato, estremamente soggettivo ed alquanto complesso che funziona per step più o meno ravvicinati tra loro a seconda dell’impegno che il soggetto profonde per ottenere esperienze oniriche sempre più vivide e consapevoli.
Avremo quindi dei sogni cosiddetti pre-lucidi dove il sognatore si svincola dal suo sogno comprendendo di essere in fase onirica ma essendone tuttavia ancora vincolato.
La fase successiva è quella dei sogni lucidi dove, oltre alla consapevolezza, il soggetto è in grado di interagire con alcune dinamiche del sogno ma non è in grado di svincolarsi dalle leggi fisiche conosciute (non può, per intenderci, fare un salto nel vuoto superando distanze immense come se fluttuasse nell’aria o spostare oggetti con la forza del pensiero).
Nel terzo step i sogni lucidi divengono parzialmente controllati: a questo punto il sognatore è in grado di comprendere che sta sognando, di interagire emozionalmente con la realtà del sogno e di distinguere con maggiore nitidezza la sua nuove realtà, sempre più simile ad un vero e proprio mondo virtuale nel quale muoversi a 360 gradi.
L’ultima fase, quella del sogno lucido pieno e consapevole, permette al soggetto di avere padronanza assoluta del mondo onirico, al pari di quello che avviene nella vita reale. Ora il sognatore è in grado di aggirare le leggi fisiche e percepire emozioni con una tale intensità che diventa essa stessa misura della realtà virtuale generata.
Tutti possono avere dei sogni lucidi?
La risposta a questa domanda è assolutamente sì ma con qualche riserva che andremo ora a spiegare. Benché la mente umana abbia tutte le capacità necessarie per affrontare un sogno lucido perfezionandolo nel tempo secondo i livelli spiegati sopra, le abilità necessarie a renderlo fattibile dovranno essere affinate dal soggetto con costanza ed attenzione. Tra le azioni basilari che aprono la porta alla realizzazione di sogni lucidi avremo sicuramente il ricordare i propri sogni. In tal senso per i primi tempi potrebbe aiutare tenere un vero e proprio diario dei sogni nei quali scrivere il sogno appena svegli cercando di essere quanto più dettagliati possibile nella descrizione di tutto ciò che è stato visto e percepito durante l’esperienza onirica appena conclusa. Per sognare è inoltre indispensabile che il cervello permanga per un giusto tempo nella cosiddetta fase REM. Questa fase, che è poi quella nella quale concretamente avvengono i sogni, può mancare quando si è troppo stanchi. Buona abitudine sarà quindi quella di andare a dormire e risvegliarsi sempre alla stessa ora così da aumentare non solo la possibilità di avere sogni lucidi ma anche il benessere psicofisico generale.
Guida alle tecniche per avere sogni lucidi
Una delle tecniche più consigliate e facile da mettere in pratica per preparare il cervello alla possibilità di sogni lucidi è la cosiddetta RCT, acronimo dell’inglese Reality Control Test ovverosia il controllo sulla realtà. Quando si è totalmente svegli sarà necessario prestare attenzione a ciò che avviene attorno a noi guardando, ad esempio, più volte lo stesso scenario dalla finestra o controllando l’orario a distanza di pochissimi minuti. Nella realtà se guardiamo sempre dalla stessa finestra e controlliamo l’orario ogni 30 secondi, le cose alle quali prestiamo tutta questa attenzione muteranno davvero poco nel breve termine.
Nei sogni, come sappiamo, avviene l’esatto opposto. Una finestra dalla quale si è guardato un attimo prima potrebbe in quello dopo essere diventata una porta o farvi affacciare su qualcosa di completamente diverso. Stesso dicasi per l’orario che in due istanti successivi può dare ore diverse fra loro. Fare ciò, magari più volte al giorno, costringe il cervello a prestare attenzione alla realtà aumentando il controllo e la consapevolezza. Altro metodo interessante ma più impegnativo è il WBTB (Wake Back To Bed) ovverosia risvegliarsi dopo 5-6 ore di sonno e rimanere svegli circa un’ora immaginando ciò che si vorrebbe sognare lucidamente. A questo punto si dovrà tornare a letto per tentare di avere un sogno lucido rilassando il corpo e mantenendo la mente attiva sul pensiero o la meditazione messa in atto precedentemente. In questo modo la possibilità di avere sogni lucidi aumenta del 62% circa.