Il primo uomo ad aver abbandonato per qualche istante i suoi impegni mondani, guardando in alto, verso il cielo, dev’esser stato colpito, molto probabilmente, da un preponderante senso di meraviglia e di stupore translogico, che ha iniziato a suggerirgli la presenza di un eventuale ordine divino all’interno delle cose, che collabora ed interagisce con l’intero cosmo. Le stelle sarebbero apparse come meraviglie del cielo da adorare e contemplare religiosamente, segni tangibili ed inconfutabili della presenza divina.
Esse sono il simbolo degli dei che vegliano sull’intero globo, luce perenne che scalfisce ed inonda l’enorme spazio cosmico, da sempre bussole per i viaggiatori di ogni epoca ed ispirazione perenne per le arti liberali. Il loro simbolo grafico è il pentagramma esoterico (Tetragrammaton), in esso ognuna delle cinque punte rappresenta un elemento della natura (acqua,fuoco,terra,aria) a cui doveva aggiungersi l’etere, elemento quintessenziale, rarefatto e metempirico, che governa i moti ed i ritmi planetari. Secondo la psicanalisi Junghiana, la stella così rappresentata è anch’essa un archetipo mentale primigenio, in essa confluirebbero la componente maschile e femminile dell’Io a livello subcosciente e determinerebbe la completezza androgina dell’individuo.
LE STELLE NEL MONDO ONIRICO
Il pentagramma starebbe così ad indicare l’essere umano spogliatosi di ogni determinazione sessuale, uscito dalla limitata spazialità senziente dei propri sensi, dotato di ragione illuminata, che ha sottomesso la propria parte bestiale ed istintuale, riuscendo così a creare una vera sinestesia tra il pensare, l’agire e la propria volontà. E’ l’uomo realizzato in Dio, per gli antichi esoterici, per i quali, inoltre, il nome insondabile ed inconoscibile di Dio sarebbe composto da cinque lettere. Lo stesso uomo vitruviano, celebre grazie alle famose rappresentazioni di Leonardo, risulterebbe inscritto in una quadratura a sua volta contenente una stella a cinque punte, ove ognuna di esse combacia con una estremità del corpo umano, il tutto contenuto all’interno di una circonferenza; è questo il simbolo della coincidenza tra microcosmo e macrocosmo all’interno dell’essere umano, catalizzatore di equilibrio, perfezione ed armonia.
La costruzione della stella grafica, inoltre, prevede l’utilizzo della sezione aurea o rapporto aureo, scovata dagli allievi di Pitagora, una vera e propria costante matematica che si riscontra in ogni qualsivoglia struttura chimica e biologica, è dunque ancora una volta una traccia della divinità impressa nella Natura. La stessa nascita di Cristo, nella religione cattolica, sarebbe stata accompagnata da una stella luminosa oltremisura e che avrebbe condotto i magi a destinazione. Tutto questo basta a comprendere l’assoluta vastità e complessità ermeneutica che raccoglie intorno a sé tale simbolo, che al di la di ogni progresso scientifico mantiene intatto un fascino che valica le componenti della logica matematica.
Nei sogni, dunque, la stella mantiene intatta la propria valenza archetipica fissandosi direttamente nell’inconscio collettivo dell’umanità di ogni tempo, presentandosi come luce spirituale, meta ideale, aspirazioni esistenziali e forze divine che guidano l’uomo. Sono i lontani segni del mistero che circonda le nostre vite, inducono a delle domande che non hanno risposte, ci spingono a confrontarci con l’ignoto e l’immensa vastità dello spazio eterno, così sul piano simbolico sono ancora il futuro, il destino, il mistero e l’influsso dei pianeti.
La stella Polare, o stella del mattino, è colei che permette all’uomo di mantenere la rotta in mezzo alle turbolenze, che simbolicamente lo riconduce al proprio Sé, alla perduta coscienza e consapevolezza, centro e destino dell’individuo; le costellazioni divengono così delle vere e proprie mappature delle nostre regioni interiori, dei valori che illuminano le nostre scelte, vere regioni dell’anima. Le stelle oniriche, dunque, sono vere e proprie esternazioni del nostro essere, proiezioni esterne del nostro microcosmo, mondo interiore, che acquista luce e visibilità; chiunque sogni delle stelle, è posto a diretto contatto con l’immagine più fedele della propria anima, e del proprio Io, si ottiene così un confronto diretto con il mistero che ognuno di noi porta con sé.
SOGNARE UNA MOLTITUDINE DI STELLE
E’ uno dei sogni più suggestivi che possano attraversare la mente di un sognatore, rimanerne stupiti e meravigliati indicherebbe una nuova consapevolezza di ciò che lo circonda, è un chiaro segnale di un ampliamento dei propri orizzonti mentali e psicofisici. Tutto ciò ha una valenza di conferma ed ispirazione per il sognatore, in relazione ai suoi obietti e successi personali.
SOGNARE LA VIA LATTEA
E’ una vera e propria scia infinita di stelle, che si configurano come un fiume in piena; ed è proprio questo il senso di questa visione onirica: guardare il cielo e scorgere la via lattea in sogno, mette il sognatore dinanzi l’immagine scorrevole della sua stessa vita, che come un fiume scorre e fluisce secondo l’ordine naturale delle cose. E’ un invito a raccoglier le proprie energie psichiche e a canalizzarle all’interno di una vera e propria attività creatrice.
SOGNARE UNA STELLA CADENTE
Nell’antica tradizione popolare, è presagio di sventura o di morte. Cercando di rifuggire da tale variante catastrofica, la stella cadente potrebbe essere considerata il simbolo delle speranze deluse, di confusione personale ed incapacità di trovare la propria strada; mancanza di motivazione e fiducia in se stessi.
SOGNARE UNA STELLA MOLTO LUMINOSA
Come i magi giunsero a Betlemme con il solo ausilio di una cometa, così la stella luminosa nel proprio sogno è la retta via da seguire per il sognatore; essa è la sua luce interiore, che spiana la via per qualche progetto da realizzare o aspirazione da perseguire, oppure, anche a conferma di un percorso già effettuato.
CABALA, SMORFIA E NUMEROLOGIA
La scienza dei numeri suggerisce il 9 ed il 18 per la stella luminosa; il 65 per la stella cadente; la stella cometa corrisponde, invece, al numero 4.